Il turista ed i blackout a rotazione

Sono stato a Kyiv, capitale dell’Ucraina, l’11 ed il 12 luglio 2024 per un’iniziativa di solidarietà con gli ucraini aggrediti e di preghiera interreligiosa – ed ho fatto esperienza dei blackout a rotazione con cui Ukrenergo, la società che distribuisce l’energia elettrica, cerca di far sopravvivere il paese la cui capacità di generazione elettrica è stata ridotta al 20% dagli attacchi russi.

Ogni residente ha imparato a gestire la situazione, spesso acquistando gruppi elettrogeni per mantenere aperta la propria attività quando gli manca la corrente; io mi permetto di dare dei consigli a chi vuole andare a Kyiv ad onta della guerra, e non vuole patire troppi disagi.

La prima cosa da fare è scegliere il proprio alloggio chiedendosi: “Quanti piani di scale sono capace di fare senza che mi venga il fiatone, anche se porto le valige?” Questo perché in un paese in questa situazione degli ascensori non ci si può fidare: vengono bloccati nell’imminenza di un blackout programmato, e se ci siete dentro quando arriva un blackout improvviso, rimanete imprigionati finché i pompieri non hanno risolto tutte le emergenze più importanti della vostra – non saranno mica poche!

Non fate i gradassi, non vantatevi di quello che non potete fare. Infatti non dovete pensare solo ai piani di scale tra il vostro alloggio e la porta d’uscita, ma anche a quelli tra il vostro alloggio ed il rifugio antiaereo. Il fatto che gli abitanti di Kyiv abbiano imparato ad ignorare gli allarmi antiaerei non vuol dire che un attacco russo non ci sarà e potrete sempre dormire come se le sirene fossero una ninnananna.

La seconda cosa è cercare un alloggio con un bagno finestrato, rifiutando la moda dei bagni con l’aspiratore che si accende insieme con la lampadina. Farsi la doccia al buio non riesce a tutti, lavarsi i denti o le parti intime idem, non parliamo del truccarsi, e farsi la barba al buio può essere pericoloso come la roulette russa (oops!).

Di solito il turista visita la città alla luce del sole e pensa alla propria igiene e simili alla luce artificiale – ma se ci sono questi blackout occorre modificare questa routine, imparando a dedicare a se stessi alcune ore del giorno, perché non è detto che vi soccorrerà la luce elettrica di notte.

È bene inoltre scegliere cose facili da gestire; per esempio, meglio gli occhiali delle lenti a contatto; e meglio il rasoio a batteria ricaricabile delle lamette (per farsi male con quello ci vuole un talento speciale).

Vi chiederete: “Ed il cellulare?” Il cellulare e tutti gli apparecchi a batteria ricaricabile richiedono economia nell’uso, batterie di scorta e caricatori rapidi.

Economia nell’uso vuol dire che non potete fidarvi solo del cellulare per trovare la strada o parlare con chi non conosce la vostra lingua – dovete avere in tasca una mappa cartacea ed un manualetto di conversazione per ridurre l’uso del cellulare o per il caso finiate la batteria prima del tempo.

Checché ne dicano gli sgherri di Putin, se non vi riesce di trovare un manualetto in ucraino potete arrangiarvi con uno della lingua inglese, o perfino uno della lingua russa: anche se gli ucraini hanno imparato a considerare il russo la lingua del nemico, la conoscono e la usano quando è il caso.

Per quanto riguarda le batterie di scorta, consiglierei di non comprare una batteria, ma due – una la portate con voi e l’altra la lasciate nel vostro alloggio a caricarsi tra un blackout e l’altro. Una capacità di 10.000 mAh per ciascuna (il doppio della capacità delle batterie della maggior parte dei cellulari) dovrebbe bastare, ma chi vuole di più può comprare batterie più capaci - Amazon ne vende perfino una da 60.000 mAh, ma questa è destinata a tutta la famiglia.

Un consiglio che ho sempre seguito e va benissimo quando non ci sono blackout è quello di usare caricatori lenti, quanto basta perché il vostro telefono (o la vostra batteria, o la vostra torcia elettrica, o la vostra radio, od il vostro rasoio, eccetera) sia completamente carico all’alba se lo avete messo in carica al tramonto.

In questo modo le batterie durano di più, ma se avete solo poche ore di corrente per notte questo è controproducente – dovete invece portare con voi il caricatore più rapido che il vostro telefonino può usare (di solito è quello con cui viene venduto), e disattivare tutte le opzioni di ottimizzazione della carica; la strategia vincente in questo caso è l’ingordigia, mi spiace dirlo.

Non usate un solo caricabatteria con una sola presa per caricare tutto quello che avete – usate caricabatteria con più prese oppure un caricabatteria per ogni apparecchio e portate con voi una ciabatta per collegarli tutti insieme. In questo modo, anche se l’alloggio ha poche prese di corrente, riuscite a caricare tutto quanto contemporaneamente.

Tra parentesi, la Polonia (il paese da cui è più facile entrare in Ucraina) usa le prese tipo E, dette anche “Schuko col buco”, ovvero le stesse della Francia, e l’Ucraina le tipo F, ovvero le “Schuko” semplici, come quelle della Germania - controllate che i vostri caricatori (o la spina della vostra ciabatta) possano infilarsi in queste prese. Le spine italiane con due poli (tipo C) ci riescono, quelle con tre (tipo L) proprio no, a meno di non usare un adattatore che trovate in ogni ferramenta.

Ovviamente, prima di partire dovete provare adattatori, ciabatte, caricabatteria, cavi e batterie di scorta – capita spesso di trovarsi all'estero con un apparecchio guasto e non sapere come procurarsene un altro.

Una cosa che non dovete fare è tenere acceso il cellulare finché non si scarica completamente: al mio cellulare è successo che, quando mi sono poi deciso a collegarlo ad una batteria di scorta (perché c'era un blackout in corso), il cellulare tentava ripetutamente di accendersi ma non ci riusciva perché la batteria non poteva fornire sufficiente corrente di spunto, ed ogni tentativo era uno spreco di energia.

Ho dovuto rinunciare e collegare il cellulare al caricabatterie da 220 volt, aspettando il termine del blackout.  Sarebbe stato più intelligente spegnere il cellulare quando era arrivato al 5% circa della carica, perché la corrente di spunto per l'avviamento l'avrebbe trovata nella sua stessa batteria.

Un altro consiglio è di evitare l’acqua di rubinetto: la situazione non è critica come in Africa, dove bere acqua di rubinetto vuol dire rischiare l’epatite A, ma quando la corrente è poca gli impianti di potabilizzazione funzionano male, ed è meglio bere acqua imbottigliata.

Slava Ukraini!

Herojam Slava!


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